“Non so il motivo per cui abbia deciso di scrivere questa lettera; forse per voler esprimere tutto questo male, questo immenso dolore che noi anoressiche abbiamo dentro e dal quale non riusciamo o non vogliamo, inconsciamente o meno, uscirne. Forse è proprio solo questo: un grido di dolore e disperazione o semplicemente il desiderio di far conoscere che cosa sia veramente l'anoressia. Non è una semplice malattia risolvibile con ricoveri ospedalieri o flebo, ma è qualcosa di più oscuro, profondo e opprimente, ed è sempre lì pronta a riattaccare, sembra quasi indistruttibile anche quando pensi di averla ormai definitivamente sconfitta. Dietro questa ossessione verso il cibo, dietro al persistere in digiuni stressanti a volte anche al provocarsi il vomito o a sottoporsi a esercizi estenuanti e interminabili sì nasconde una decisione, un progetto di vita ben preciso mirato al controllo totale di tutto ciò che riguarda il nostro corpo negandogli ogni più piccolo desiderio, piacere o gioia. E ancora dietro a questo c'è la paura, il costante timore che tutto questo mondo da noi minuziosamente costruito crolli, quest'immagine illusoria di perfezione retta dall'incrollabile desiderio di andare oltre l'impossibile, oltre le nostre possibilità sempre più in là ...ma questo desiderio dove ci porterà? ...dove mi porterà? Con queste mie poche parole, inadeguate e confuse, perché io stessa lo sono, non pretendo di aiutare le altre ragazze come me anche perché so benissimo che è una cosa ben più difficile, io stessa non sono in grado di aiutarmi a uscirne: non so più cosa realmente voglio né cosa sia giusto o sbagliato».
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è progettata per produrre un cambiamento duraturo verso la modifica dei meccanismi fondamentali che mantengono la psicopatologia dei disturbi alimentari utilizzando una serie di procedure e strategie emotive , cognitive e comportamentali integrate, con una progressiva educazione del paziente e lo sviluppo di un piano personalizzato per evitare possibili ricadute.
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